Le prestazioni odontoiatriche non sono tutte uguali e, per non
mettere a rischio la propria salute, è "consigliabile" rivolgersi ad un
dentista che offre prestazioni di qualità.
Sembra, questo, un
consiglio alla Catalano (il "filosofo" che negli anni 80 dispensava
nelle trasmissioni di Renzo Arbore consigli banali) ma come sanno bene i
dentisti, cercare di fare capire al paziente la qualità delle
prestazioni e convincerlo che non si deve scegliere il dentista sulla
base del prezzo più basso è tutt'altro che facile e poi, se un paziente
ha scelto quel dentista è perché, di lui, si fida.
A spiegare che
non tutti i dentisti sono uguali e che la differenza sui materiali c'è e
si può vedere, ci ha provato l'AIOP attraverso una conferenza stampa
organizzata venerdì 12 Giugno al Mondadori Megastore di piazza Duomo a
Milano.
Per farlo, AIOP ha cercato di spiegare la differenza, in
una riabilitazione protesica, tra i vari materiali utilizzati e dei
rischi che possono derivare se ne vengono utilizzati di non conformi,
pur sapendo che la prestazione clinica dipende "dalla professionalità
del dentista, dalla sua capacità di individuare le indicazioni
terapeutiche e le procedure corrette", ha ricordato il presidente AIOP
Fabio Carboncini
che ha aggiunto: "determinate è sempre la capacità del professionista,
ma il prezzo può evidenziare possibili rischi". "Una tariffa
particolarmente alta non è sinonimo di qualità -ha spiegato Carboncini-
ma una particolarmente bassa è certamente un indicatore di qualità
scadente, soprattutto dei materiali utilizzati".
Nonostante le "immagini dei dentisti siano difficili da pubblicare", ha scherzosamente fatto notare il moderatore dell'incontro
Alessandro Pellizzari, giornalista di Starbene, settimanale con il quale AIOP ha da tempo una collaborazione per rispondere ai quesiti dei lettori,
Paolo Vigolo, presidente eletto AIOP, e
Marco Valenti,
presidente commissione scientifica, hanno illustrato le varie tipologie
e caratteristiche di protesi odontoiatriche fisse e mobili.
"Dobbiamo
fare capire -ha detto Carboncini- che ci sono molte soluzioni
protesiche altrettanto efficaci a quelle implantari più sofisticate con
costi decisamente più contenuti ma clinicamente altrettanto valide.
Invece di rischiare ed andare all'estero il consiglio per i cittadini è
quello di rivolgersi ad un ottimo professionista italiano e farsi
consigliare la soluzione più adatta".
Chiarito e spiegato cosa
sono e quali sono le protesi odontoiatriche, ed a cosa servono, si è
cominciato a parlare delle criticità partendo proprio dai materiali e
dall'inchiesta realizzata da AIOP sulle leghe ed i dispositivi
fabbricati all'estero che Odontoiatria33
vi aveva anticipato.
Visto
che per il paziente è quasi impossibile capire se il materiale
utilizzato è di qualità oppure pericoloso perché contenente Nickel, ad
esempio come le corone intercettate da AIOP, il consiglio che
l'Accademia dà ai cittadini è quello di chiedere al proprio dentista
quali materiali intende utilizzare per realizzare il dispositivo
protesico, farsi spiegare le eventuali differenze e richiedere al
termine della cura la dichiarazione di conformità che il laboratorio
odontotecnico, che ha fabbricato il dispositivo su indicazione del
clinico, deve rilasciare al dentista.
"La qualità di una riabilitazione passa anche da chi la realizza", spiega
Giuseppe Lucente titolare di laboratorio odontotecnico e socio attivo AIOP.
Registrazione
all'elenco dei fabbricanti, rispetto dei protocolli operativi, utilizzo
di materiali marcati CE e consegna della dichiarazione di conformità,
meglio se indicati i materiali utilizzati, gli obblighi previsti per il
fabbricante a cui Lucente aggiunge: "serietà e professionalità del
laboratorio". Non si può offrire al paziente una protesi di qualità se
il dentista si affida ad un laboratorio che pratica tariffe
particolarmente basse", ricorda.
Allergie ed intolleranze, oltre
alla durata della riabilitazione protesica, sono le principali
complicanze che materiali non conformi, o non adeguati possono causare.
Se,
per una corretta riabilitazione, determinante è effettuare una corretta
anamnesi per capire quali materiali si possono utilizzare, non sempre
questo, può essere possibile.
"Oggi i dati derivanti da ricerche
scientifiche su reazioni avverse legate all'utilizzo dei materiali ad
uso odontoiatrico sono scarsi", dice il prof.
Giovani Lodi, ricercatore dell'Università di Milano.
"
Diagnosticare un'allergia o intolleranza è molto difficile; nel cavo
orale ci sono materiali diversi ed anche situazioni cliniche diverse che
possono favorire varie criticità. L'odontoiatria deve saper ascoltare
le eventuali problematiche riferite dal paziente, per esempio
irritabilità delle mucose ma anche sintomi aspecifici, per individuare
eventuali problematiche nate proprio dall'utilizzo ci certi tipi di
materiali".
Ma utilizzare materiali testati e potenzialmente
sicuri può non bastare a causa della contraffazione, un problema
concreto e molto presente nel settore odontoiatrico come ha ricordato la
dott.ssa
Paola Gualtieri Regulatory Affairs Manager Health Care della 3M Italia.
Etichetta
o istruzioni non in lingua italiana e prezzo particolarmente basso
rispetto alla media sono campanelli d'allarme che dovrebbero fare capire
al dentista o all'odontotecnico che quel materiale o prodotto non è
originale, spiega la dott.ssa Gualtieri.
Per prevenire potenziali
rischi è comunque il corretto rapporto tra paziente e dentista la
migliore prevenzione, ricorda la prof.ssa
Maria Sofia Rini dell'Università di Bologna che da anni si occupa di odontoiatria legale.
Un
rapporto che è un vero e proprio contratto ma che si deve basare sulla
chiarezza e sul dialogo. "Un corretto rapporto spiega la prof.ssa Rini-
deve passare dalla professionalità dell'odontoiatra che è consapevole
che sta curando una persona ma anche dal rispetto del paziente delle
indicazioni che il suo dentista curante gli indica per il mantenimento
della cura".
Norberto Maccagno